lunedì 29 novembre 2010

Ricapitoliamm'



1)Wikileaks ci "rivela" che Berlusconi è il lecchino di Putin e Gheddafi e che gli piacciono i festini. Attendo con ansia la scoperta dell'acqua calda.

2)Paolo Flores D'Arcais è sorprendentemente d'accordo con D'Alema, auspicando un'Invencible Armada di FLI/UDC/PD/SEL/ecc contro Berlusconi, alle prossime elezioni. E spiegando perchè la cosa potrebbe avere senso.

3)LaTorre (sì, LaTorre, il dalemiano più dalemiano di D'Alema, quello che dava i pizzini a Bocchino per aiutarlo a difendere il PdL contro l'IdV...sì, viviamo in tempi strani e interessanti) auspica la fusione di SeL nel PD, con Vendola "socio fondatore" del nuovo PD (magari!).

Ecco, il mondo gira alla rovescia, oggi.

lunedì 22 novembre 2010

Attento che cadi



Lo so. Sono il primo a dirlo, che vi credete?
"Lo stiamo sottovalutando". "E' peggio dell'araba fenice". "Tanto lo rivotano e rivince".
Sono ormai un classico, un mantra da ripetere costantemente per restare coi piedi per terra.

Per carità: leggere sui giornali frasi come Mafia, la Corte su sentenza Dell'Utri: "Fu mediatore tra boss e Berlusconi" ha mai spostato qualche voto? Ovviamente no.
Però intanto tiè, leggetevi la motivazione: La presenza di Mangano ad Arcore avrebbe avuto lo scopo di avvicinarsi a Berlusconi, “imprenditore milanese in rapida ascesa economica”, e garantire la sua incolumità “avviando un rapporto parassitario protrattosi per quasi due decenni”. Berlusconi avrebbe pagato “ingenti somme di denaro in cambio della protezione alla sua persona e ai familiari”. La vicenda dei pagamenti da parte del Cavaliere si intreccia, secondo i giudici, con altri versamenti per la “messa a posto” della Finivest che all’inizio degli anni ’80 aveva cominciato a gestire alcune emittenti televisive in Sicilia. I giudici hanno però precisato che i pagamenti sono cessati nel 1992, come dichiarato da quasi tutti i collaboratori di giustizia.
Sì, dopo il '92 nasce un certo partito, ma è certamente una coincidenza, già già.

Ok, questo non c'entrava niente col discorso che stavo per fare.
Quel che voglio dire (grattandomi copiosamente) è: che differenza c'è tra questa e le altre volte che l'abbiam dato per spacciato?
Beh, correggetemi se sbaglio, ma in passato non si è MAI verificato un simile abbandono preventivo della nave-che-affonda da parte di così tanti servi, servetti e sorci.
Persino Mara Carfagna molla baracca e burattini. Tra tutti, lei era proprio l'ultima che mi sarei aspettato.
Tra l'altro le motivazioni del suo fugone sono anche piuttosto serie e argomentate.

E smentiscono persino la grande fanfaluca berlusconiana sulla gestione dell'emergenza in Campania.

-Non posso permettere che una guerra di potere faccia saltare un’operazione di vitale importanza per la Campania con la conseguenza che, dopo Napoli, anche Salerno possa essere sommersa dai rifiuti.
-Berlusconi le ha telefonato ma non l’ha convinta? «Dovrà farlo con atti concreti, dimostrandomi che il partito torna nella sue mani. Le dichiarazioni di Alemanno e di altri dimostrano che gli stessi coordinatori controllano il Pdl meno che mai.
-«Rispetto il principio di innocenza fino a prova contraria, ma chi fa politica deve essere al di sopra di ogni sospetto e fare un passo indietro da incarichi di responsabilità».


E la Carfagna (che ha dato pure della "vajassa" alla Mussolini) era, ricordiamolo, uno dei "volti giovani" su cui Berlusconi voleva puntare per il "rinnovamento" del partito. Berlusconismo al tramonto? Fine del ventennio? Mah. Non succede, ma se succede...

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Nel frattempo, Casini ci conferma che l'Udc è un partito-zoccola in vendita al miglior offerente (e, pertanto, totalmente inaffidabile). Sorbole, ma chi l'avrebbe mai detto?

Anche i Radicali, confermano di essere semplicemente un partito capace di mettere all'asta quel poco di percentuale che hanno, per esercitare potere di ricatto. Stavolta tendono una mano a Berlusconi. Prima o poi, a furia di fare questo giochino, perderanno anche la parte di elettorato "duro e puro" che li ha sempre sostenuti. E avranno ancor meno punti percentuali da mettere in vendita.

Beppe Grillo, invece, perde la testa e tuona contro Saviano (anche lui diventato servo di Berlusconi). Ormai è Beppe è del tutto bollito. Che la fine del berlusconismo sia seguita dalla fine del grillismo?

Chiudo coi soliti suggerimenti: questo illuminante post di Vittorio Zucconi e questa analisi degli scenari politici possibili (di Francesco Costa, che smentisce in parte i miei timori sulla zoccolaggine dell'UdC).
E non dimentichiamoci vent'anni di centrosinistra in Italia riassunti in 5 minuti dai tipi di Beautiful Lab di Sky!

martedì 16 novembre 2010

Alzo timidamente il ditino


Scusate, dove sta il problema?
Sono state fatte delle primarie a Milano, qualcuno ha vinto e qualcuno ha perso.

Il candidato di Vendola ha battuto il candidato del PD. Embè? Mi sembra pacifico.
Ribadisco: le primarie servono anche a questo. Le primarie sono un modo per chiedere "suggerimenti" ai cittadini, a renderli partecipi delle decisioni del partito e per permettere loro di "correggerle" in corsa.
E sono stati quelli del PD ha usare per primi le primarie (scusate per l'allitterazioni/figura etimologica/comecavolosichiama). Non mi pare che Vendola o Di Pietro siano stati eletti mediante primarie aperte a tutti, all'interno del loro partito (nel caso di Vendola è più che normale: non ci sono correnti eretiche, S&L è di per sè una corrente unitaria).
Quindi le primarie, quale ne sia l'esito, sono un'invenzione del PD, una sua conquista.

Già il fatto stesso di fare le primarie implica che si metta in conto la possibilità di perdere.
Altrimenti stiamo parlando di primarie farsa, un po' come quella che elesse Walt segretario del PD.
E una volta finite le primarie, il candidato vincente viene legittimato a guidare la coalizione. E solo così può essere sostenuto convintamente da tutti gli altri ex-candidati.
Capisco che prendere a schiaffi il PD sempre e comunque sia uno sport apprezzato e poco faticoso, ma suvvia: se non si fanno le primarie, il PD ha paura. Se si fanno le primarie, DEVONO essere per forza vinte dal PD (e quindi sono primarie farsa). Si decidessero.

L'UNICA cosa che mi preoccupa (e che deve preoccupare TUTTI, vendoliani compresi) è la scarsissima affluenza. Raccolgo una testimonianza di un amico(il forumista Tom Strong): "Quattro anni fa il seggio delle primarie del centro sinistra era una sede dei DS, e c'era la fila per entrare. Quest'anno la sede era una galleria d'arte, e non c'era nessuna fila. Pisapia ha vinto con poco più di 25.000 voti.  In una città di 1.300.000 abitanti. Le primarie se le sono filate solo quelli di sinistra che minimamente si interessano di politica. Che sono un'elite esigua. Questo dopo che per settimane sui giornali e nelle affissioni ha furoreggiato la campagna elettorale."
Questo è un dato che deve far riflettere, più delle pugnette su Vendola che lancia un'OPA sul PD.



Nel frattempo, distratti dal tiro al PD, non vorrei che vi perdeste queste perle: nell'IdV volano stracci.
Luigi De Magistris è stato rinviato a giudizio. Marco Travaglio, coerentemente con la sua visione eticopoliticomorale, gli intima di dimettersi. De Magistris gli risponde con la supercazzola: “Devo avere paura? Mi devo fermare se trovo un giudice che mi dà torto? Devo arrestare la mia lotta politica se incrocio un giudice pavido o corrotto? Che faccio, se incontro l’ingiustizia del sistema mi debbo sospendere e attendere gli eventi? No, caro Marco, ho già pagato troppo. Ne ho parlato con Di Pietro e abbiamo convenuto che applicare in modo formalista e burocratico il codice etico che si riferisce ad altri contesti e vicende significa proprio fare da sponda a quel sistema che si vuole abbattere”.
Sempre per tornare alla massima secondo la quale la legge (o in ogni caso la propria intransigenza) si applica per i nemici e si interpreta per gli amici (e per se stessi): in alcuni casi, secondo Di Pietro e De Magistris, il codice etico è "formalista e burocratico" e quindi non va applicato. Ovviamente sono Luigino e Tonino a decidere quali sarebbero queste fantomatiche circostanze. Si sa, le regole son relative e valgono sempre per gli altri.




Sonia Alfano insorge e si lagna del "fuoco amico" contro lei e De Magistris: i due sarebbero "scomodi" e "qualcuno" (nello specifico Antonio Borghesi, di cui la Alfano cita con nonchalance il curriculum, strizzando l'occhiolino al lettore quando scrive "deputato IdV ex leghista" -in grassetto, non fosse mai che qualcuno si distrae). "La prossima sarò io?", si chiede la Sonia.
Bene. Se le dava tanto fastidio un ex leghista nell'IdV, perchè l'han fatto entrare nel partito? E soprattutto, diventa un "ex leghista" solo ora che la attacca? Prima, quando stava zitto e buono, andava bene?
E a che serve avere un codice etico se poi puoi aggirarlo con le eccezioni?

Inoltre la Alfano fa i dovuti distinguo tra Americo Porfidia (dimessosi, come dice Borghesi, quando venne iscritto nel registro degli indagati) e De Magistris ("Porfidia è iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento della camorra! E' indegno citarlo come esempio!" o qualcosa del genere). Ma un conto è essere solo iscritti nel registro degli indagati, un altro è essere proprio rinviati a giudizio.



Pensiamo anche al governo:
La battuta del giorno (ok, di ieri) è di Maurizio Lupi, ciellino del PdL: "Con quale criterio Fini prenderà delle decisioni alla Camera dei deputati? Come presidente della Camera o come leader politico? Chi deciderà nelle prossime settimane se affrontare le discussioni sulla mozione di sfiducia o di fiducia al governo? Chi decide ha l'oggettività dell'interesse dei cittadini? L'intera Camera è parziale o imparziale?"  Ma LOL!




E ora, lo spettacolo.
Ben fatta la puntata di ieri di Vieni via con me: azzeccata l'idea dell'elenco dei valori di sinistra e di destra, incarnati rispettivamente da Bersani e da Fini. Un elenco di cosa dovrebbe essere, idealmente, riconoscersi in uno degli schieramenti. Al di là di luoghi comuni e di tatticismi politici.
Bersani ha detto "qualcosa di sinistra", ed è già una gran cosa, ora come ora. Il modo in cui l'ha detto, certo, lascia ancora a desiderare: deve lavorare sull'intonazione, sulle pause...è poco mediatico, come personaggio, il che può essere un bene o un male, a seconda dei punti di vista. Lo sguardo fisso sul foglio non va. Dovrebbe prendere qualche lezioncina per essere più accattivante, solo un tantinello.
Ma per il contenuto, applausi. Qualche stralcio:

-La sinistra è l’idea che se guardi il mondo con gli occhi dei più deboli puoi fare davvero un mondo migliore per tutti.
-Ci sono beni che non si possono affidare al mercato: la salute, l’istruzione, la sicurezza.
-Il lavoro non è tutto ma questo può dirlo chi il lavoro ce l’ha.
-Se devo morire attaccato per mesi a mille tubi, non può deciderlo il Parlamento perchè un uomo resta uomo con la sua dignità anche nel momento della sofferenza e del distacco.
-La laicità è un modo per difendere la fede di ciascuno e garantire le convinzioni di ciascuno.


Stampa estera: Newsweek finalmente parla del mio grande nemico. Striscia La Notizia.
"Due uomini di mezz'età in piedi sotto i riflettori, uno fa penzolare da una cintura una treccia d'aglio dalla forma vagamente fallica. Una ragazza striscia sul pavimento, indosso ha un costume di paillette, la scollatura a V profondissima e un perizoma. Prende la treccia d'aglio in mano e se la strofina sul viso mentre l'altro conduttore - si legge sul settimanale - le dice 'dai, girati, fammi dare un'occhiata', e le tocca il sedere. Questo è il prime time in Italia. Una parata di temi pruriginosi, un'espressione del marciume evidente proprio ai vertici del governo, un riflesso del problema più profondo della società rispetto al ruolo delle donne. Una storia senza fine di modelle minorenni, escort a pagamento, ballerine del ventre marocchine che se la spassano con un 74enne presidente del Consiglio"

Vorrei argomentare, ma in sostanza a me Striscia la Notizia sta sul cazzo. Ecco.
E non per fare lo snob: da piccolino io Drive In e la Striscia con il cartone di Occhetto/Conte Dacula me li guardavo pure, tiè.






PS: tò, mi trovo d'accordo con Cyvati. Direi sarcasticamente "oggi piove", ma in effetti sta piovendo da giorni, qui a Roma. Una sola precisazione: la linea c'è. E la linea (cito Marco2 dei commenti) è cambiare la legge elettorale, per evitare che il paese "torni nelle mani della P2".

lunedì 15 novembre 2010

Sapessi com'è strano, seguire le primarie a Milano


Non vivo a Milano, quindi non ho molto da dire sulle primarie meneghine del csx.
Ha vinto Pisapia, il candidato di Vendola ex rifondarolo.
E ha perso Boeri, il candidato sponsorizzato dal PD, in particolar modo dai rottamatori (i piombini millini lucasofrini del Post e soprattutto l'ormai pluricitato -da me- Pippo Civati). I detrattori di Boeri sostengono che sia "un architetto che ha in mano mezza Milano". Insomma, una sorta di Letizia Moratti maschio e di sinistra. Tant'è che il sostegno a costui (con tanto di finta pubblicità del Cynar con Cyvati, che fa tanto gauche caviar) ha fatto storcere il naso a molti ciwatini della prima ora.

Cose da non fare: riempire i giornali dei prossimi giorni con articoloni polemici sul PD che non viene più seguito da nessuno, che sceglie candidati invisi alla società civile e così via. Ma ovviamente lo faranno tutti.
Altra cosa da non fare: non votare Pisapia per ripicca. Le primarie, per alcuni, sono accettabili e apprezzabili solo se vince il loro candidato. Basti pensare alla vittoria di Bersani alle primarie, spesso sminuita o dimenticata: d'altronde, se si vuole presentare Bersani come l'ammuffito apparato colluso e corrotto, ricordare che è stato scelto anche dalla società civile è controproducente.

ALTRO:
Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio, ha scritto l'altro giorno un articolo lucidissimo (sono serio) sull'attuale crisi di Berlusconi, elencando tutti gli errori di Berlusconi in 17 anni di vita politica. E lo scrive solo ora.
La metafora dei topi che abbandonano la nave che affonda l'avrete sentita fino alla noia, ma è sempre azzeccata.

Berlusconi, invece, auspica che si vada al voto solo per la Camera (dove non c'è la maggioranza) lasciando il Senato così com'è. Fammi capire, Silviuccio: dunque nel 2008 Prodi è stato un coglione, dato che avrebbe potuto tenersi la Camera e far votare solo per il Senato, giusto?

Ah, fatevi un favore, leggetevi anche quest'articolo di Eugenio Scalfari. Leggetelo, anche se siete tra quelli (a sinistra!!!) a cui viene l'orticaria a leggere Scalfari e il suo "giornale-partito".

lunedì 8 novembre 2010

De Berlusconorum moralitate (e altre cosette piddine)


Considerazioni sparse su Berlusconi:

1)Ho sempre odiato una forma di moralismo e perbenismo ipocrita strisciante che caratterizza parte degli Italiani, in particolar modo la doppia morale. Se per andar contro Papi Caimano devo diventare un moralista, allora ho già perso.

2)Se un vecchio dalla prostata malandata, con lifting, bypass e capelli finti da Big Jim vuole affrontare l'orrore della morte trombandosi 'sto mondo e quell'altro (possibilmente MAGGIORENNE e CONSENZIENTE) a casa sua, sono problemi suoi. Punto. Stop. Basta.

3)D'altro canto, se quel che ho detto prima lo fa a Palazzo Grazioli, usando voli di stato per farsi trasportare le zoccole a domicilio, allora diventa un affare pubblico.

4)Si dice "Berlusconi così diventa ricattabile". E' verissimo. Ma mi sto chiedendo, ormai, in questo Paese ormai avvezzo a tutto, QUALE figa fuga di notizie potrebbe mai danneggiare il presidente del consiglio?
"Ah, ti ricatto! Se non fai come dico io, rivelerò all'Italia che vai a zoccole!"
Embè? Si risponderà che non è un crimine apprezzare le belle donne: mica è ricchione come M'Arrazzo e Sircanau. Bestemmia? La bestemmia va contestualizzata (ringrazio Monsignor Fisichella per la perla, ultimamente aggiungo sempre "contestualizzatemi" dopo che bestemmio in faccia ai miei amici cattolici).
Penso che l'UNICO scandalo che il popolo italiano non perdonerebbe MAI a Silvio sarebbe un'eventuale relazione con un trans. Ecco, quello no. "SILVIO MAFIOSO" non scandalizza l'italiano medio (anzi, semmai lo rassicura), ma un bel "SILVIO FROCIO" lo inquieterebbe assai.
Voglio dire, avete presente il famigerato scandalo P3? Cosentino, ex-candidato alla presidenza della Regione Campania, indagato per Camorra, voleva screditare il suo collega-rivale Caldoro con un finto scandalo trans. Il tutto per far dimettere Caldoro, sepolto dallo scandalo, e per far assurgere al potere Cosentino. CAPITE? Perchè un presidente di regione in odor di Camorra va bene, ma un presidente di regione in odor di viados e travelloni proprio no.
Suggerirò a Padellaro e Ezio Mauro di bombardare gli italiani di prime pagine stile "A quel ricchione di Silvio piace il cazzo". Magari funziona.

5)Passiamo alla famigerata frase "Meglio essere appassionato di belle ragazze che essere gay".

A questa frase si può rispondere in vari modi: alcuni sono giusti, altri sembrano giusti ma sono sbagliati.
Vediamo quali e perchè:

-Risposta giusta: "Essere appassionato di belle ragazze non vuol dire andare a zoccole. Anzi, se ci vai vuol dire che non sei loro appassionato, ma che anzi le consideri come oggetti da comprare a tuo piacimento"

-Risposta giusta (cito parzialmente Della Vedova, con cui per una volta concordo): "Silvio, non puoi criticare i moralisti facendo il moralista a tua volta. Fare questo paragone coi gay ti ha reso a tua volta un moralista. Epic Fail."

-Risposta giusta: "A parte che non è giusto o sbagliato nè essere gay nè etero (si parla tanto di generare figli e di perpetuare la specie, ma se è per questo anche gli etero possono avere il sacrosanto diritto di non figliare...e il paragone può essere ampliato anche ai preti, che sarebbero parimenti 'contro natura' perchè non fanno figli). A parte questo. Tu sei il presidente del consiglio dei ministri, rappresenti una carica dello Stato, della Repubblica. E in quanto tale, rappresentando il paese, non puoi permetterti di scegliere e di fare giudizi di merito e preferenze."

-Risposta sbagliata: "Meglio gay che Berlusconi". PUTTANATA COLOSSALE. Anche perchè il messaggio che passa sembra "persino gli schifosi invertiti sodomiti sono meglio di uno come Berlusconi" o anche "sì, i gay sono feccia, ma tu sei peggio". Non si tratta di meglio o peggio. I gay ESISTONO, sono una realtà. Non si tratta manco di preferire o accettare qualcuno. Non devi accettare un gruppo di persone che timidamente si affacciano. Ci sono già. Prima lo capite, meglio è.

-Risposta (parzialmente) sbagliata: quella di Vendola. Ok, è in parte giusta e in parte sbagliata. Quel che dice è giusto, sacrosanto e fa riflettere. Ma basta, basta buttarla sul patetismo e sul vittimismo. Il discorso di Vendola suona un po' come "eh sì, che ci vuoi fare, ci sono i culattoni, sono più sfortunati e tu li tratti così".
Sembra un po' come "quel che dici è vero, è meglio essere appassionatidibelledonne che gay, ma se lo dici a voce alta poi li fai piangere". Il discorso di B. non è una puttanata perchè "offende" i gay, ma proprio perchè è una puttanata. E poi, basta parlare di gay come di una comunità. Come se fossero in un ghetto, in una riserva indiana. Come se fossero un gruppo di persone immediatamente accomunabili l'un l'altra.
Ci sono gay di destra, gay di sinistra, gay nazifascisti, gay berlusconiani, gay qualunquisti, gay che odiano i gay, gay razzisti, gay stronzi e così via.
Aggiungerei anche le categorie "gay che NON hanno un gusto impeccabile nel vestire, che NON sanno essere buoni confidenti delle donne e che NON apprezzano Madonna, Lady Gaga e Barbra Streisand".
Non esiste una "comunità gay" da accettare nella nostra comunità allargata. Non sono una razza, un gruppo, un mucchio di persone da radunare in una moschea o a cui concedere spazi. Non sono schedabili, non hanno la tessera del club di Topolino. Non esistono in quanto gay, esistono in quanto persone. Essere gay non è che una piccolissima parte del loro essere, non è quello che li definisce in toto. Così come a me non definisce in toto la mia passione per i calzini femminili. Non cadiamo anche noi nei luoghi comuni. Non diventiamo razzisti tentando di difenderli (e credendoli inferiori e incapaci di difendersi). Non trattiamoli come piccole creature fragili e deboli. Il rispetto si basa anche su questo.

-Ah, e un'altra risposta (parzialmente) sbagliata è quella agli insulti di Silvio a Rosy Bindi.
Se lui critica la Bindi in quanto donna brutta, secondo me non puoi rispondere "Rosy, sei la più bella del mondo". Perchè sennò entri nell'ottica berlusconiana: "Silvio dice che tu sei brutta, ma non è vero, sei bella!".
La questione è un'altra: Silvio non ha alcun diritto di criticarti perchè sei brutta. Quel discorso potrebbe dare l'impressione che stai dicendo "eh, se fosse stata brutta avresti avuto ragione a criticarla, Silvio, ma brutta non è!".
Quindi il messaggio da far passare sarebbe "Rosy fregatene", oppure "Embè?" o al peggio "Ma parla lui? Ma si è visto?".

6)Passiamo alla (temporanea?) opposizione:


Ho dato un'occhiata allo sfogatoio collettivo che è stata la Firenze dei Renzi e dei Civati.
Lo spirito dell'iniziativa, lo dico subito, non è così malaccio: comunicazione rapida, incisiva, gggiovane, male non fa. I 5 minuti a testa sono una buona idea: così magari gli oratori imparano a essere più stringati e a mantenere alta l'attenzione. Carina anche l'idea del "gong gigante" che segna la fine dei 5 minuti.
Carina anche l'idea degli spezzoni dei film, anche se è una cosa troppo -TROPPO- weltronyana.
Certo, in 5 minuti a testa non è che ci fosse così tanto tempo per fare proposte, per cui raramente si è andato oltre il clima da "confessionale del Grande Fratello".

Capisco anche Bersani se non c'è andato, ma secondo me non è stata la strategia giusta: se fosse andato lì, seduto accanto a loro, tutto tranquillo, li avrebbe DISINNESCATI come minaccia. Invece così rischia di compattarli e di renderli pericolosi. Il modo in cui Renzi, da buon democristiano qual è, ha risposto porgendo l'altra guancia ai fischi di Roma, è stata un'altra genialata del vulcanico catto-toscano. Occhio, gente.

Parliamo dei giovinetti toscanacci. La loro proposta di rinnovo generazionale sarebbe anche condivisibile, ma oltre a non fidarmi delle persone che la portano avanti (Renzi su tutti: Ciwati non è molto bravo a scegliersi i cavalli vincenti...vedrà, vedrà poi che gli combina...) mi perplime anche il modo: serrare i ranghi, contarsi, estremizzare lo scontro, è una cosa che porta i cosiddetti "vecchi" a chiudersi a riccio e, quindi, ad asfaltarti.

Io continuerò a portare avanti la mia battaglia generazionale, ma in un altro modo, che spero sia più efficace.
Ad esempio l'11 Novembre (non dicembre, non parlo della manifestazione bersaniana), a Roma, sarò qui (pubblicità occulta), per cui se volete passare per lanciarmi le caccole addosso o strapparmi i peli del petto mi fa piacere. Più o meno.


Un'altra cosa mi perplime: ma 'sto Statuto del PD, ce serve o nun ce serve?
Lo cambiamo o non lo cambiamo?
No, perchè ogni tanto, da più parti, si tira in ballo il rispetto per lo statuto solo quando fa più comodo.
Sapete come si dice, no? "Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano".
Per cui, si pretende il rispetto dello statuto quando si parla di primarie per il segretario della regione lazio?
Si pretende il rispetto dello statuto quando si parla del limite di 3 mandati?
Allora come mai si vuole far carta straccia dello Statuto quando esso dice chiaro e tondo che Bersani, in quanto segretario eletto dalle primarie, è di default il candidato premier del PD?

Per carità, neanche io sono entusiastissimo all'idea (non perchè non mi piaccia Bersani, sia chiaro). Ricordiamoci che lo Statuto è stato cucito addosso a Veltroni, il quale era un gran sostenitore della teoria "segretario PD = candidato premier PD". E che Bersani stesso non mi sembrava felicissimo all'idea.
A me, quindi, non piace questa clausola. Ma di nuovo, o lo Statuto vale sempre o non vale mai.
Perchè se lo Statuto va rispettato sempre e comunque, allora Chiamparino, Renzi o chi per loro non possono candidarsi. Sic et simpliciter. Per cui si decidessero, invece di far due pesi e due misure.

venerdì 5 novembre 2010

Uno schifoso giglio sulla costa (a.k.a. Schifidus: garantiamo o giustiziamo?)

Come sanno tutti quelli che mi conoscono, io sono un bipolare. Un indeciso cronico.
Weltroni, se sapesse della mia esistenza, gioirebbe: sono l'incarnazione del suo "ma anche".
Detto questo, io adoro prendere posizioni precise ed evitare di fare il cerchiobottista: mica scrivo sul Corriere, io.
Vi spiego rapidamente il mio disagio: da qualche mese leggo con molto interesse i blog di due giornalisti, Francesco Costa e Alessandro Gilioli.
Sono due personaggi diversissimi: il primo è un membro dei famigerati "iMille" (sì, quelli che poi son diventati i Piombini, coi vari Scalfarotto/Alicata/Civati ecc ecc), iper-garantista. Il secondo è un giornalista de L'Espresso, iper-giustizialista.
Io mi trovo esattamente in mezzo tra le loro due visioni. Ok, diciamo che balzo con disinvoltura da un giacobinismo che scandalizzerebbe Travaglio a un'ascetica attesa del terzo grado di giudizio in versione "se non vedo (la sentenza) non credo" che farebbe invidia a San Tommaso. Da qui il mio problema. (Tenete a mente Costa e Gilioli, li recupero più avanti nel post.)

La pietra dello scandalo, ultimamente, si chiama Renato Schifani. Schifani, sì, quello che aveva il riportino in testa finchè Berlusconi non gli ha ordinato "tagliati 'sto riportino, stai meglio pelato" (e non sto scherzando).
Quello che, quando era capogruppo dei senatori di Forza Italia, coordinava i fischi e i cori vergognosi contro Rita Levi Montalcini, senatrice a vita del Governo Prodi (e anche contro Scalfaro, mi sa).
Quello che è stato fischiato (e accusato di essere mafioso) a Torino e che si è lamentato del fatto, dimenticandosi di essere stato il primo, in passato, a difendere le contestazioni a Prodi (due pesi e due misure, insomma).
Ora, l'unica cosa certa è che Schifani è uno stronzo una pessima persona.
La questione riguarda il suo presunto sodalizio con Cosa Nostra.
Un conto sono le opinioni personali, un altro sono i fatti accertati penalmente rilevanti e le sentenze.
Per dire, se mi chiedete "ma TU, onestamente, dentro di te, pensi che Schifani abbia legami poco chiari con la Mafia?", io rispondo come fece una mia amica alla domanda "hai mai praticato sesso anale?": "Non rispondo". Insomma, ci siamo capiti, strizzatina d'occhio, e così via.

Nel caso specifico, Alessandro Gilioli e l'Espresso svelano che in passato Schifani difese un mafioso e che ce l'ha tenuto nascosto per 27 anni.
Francesco Costa fa un'obiezione sensata: dunque secondo quel ragionamento "una persona imputata o condannata per determinati reati non ha diritto ad avere un avvocato difensore? Oppure all’idea che il reato dell’imputato o condannato si estende automaticamente al suo avvocato, e quindi l’avvocato dell’imputato per truffa è un truffatore, quello dell’imputato per mafia è un mafioso, quello dell’imputato per corruzione è un corrotto, eccetera?"
Insomma: in uno stato di diritto anche un mafioso ha diritto a un avvocato. Questo rende l'avvocato mafioso di default? Insomma: riteniamo giusto che persino i mafiosi abbiano un avvocato? Ok, ma allora poi non possiamo trattarli (gli avvocati che riteniamo giusto esistano) come persone necessariamente disoneste o dalla condotta immorale.

Gilioli ribatte: un tizio che non è trasparente sul suo passato di avvocato di mafia non può ambire a cariche istituzionali.
Ma il punto è questo: essere stato "l'avvocato di una persona accusata di mafia/l'avvocato di un mafioso" è diverso da essere stato "avvocato di mafia".
Il termine "avvocato di mafia"/"avvocato della mafia" che Gilioli continua ad utilizzare ha un significato ben preciso, molto diverso da "un avvocato che ha difeso un mafioso". "Avvocato di mafia" è chi ha con la mafia un rapporto stretto, di collaborazione, che difende i mafiosi IN QUANTO mafiosi, perchè sono suoi sodali.

Gilioli, da bravo giornalista qual è, non può giocare con le parole in questo modo.
Schifani, da avvocato civilista, in un’occasione (quasi trent'anni fa) difese Giovanni Bontate (membro della famiglia Bontate, di cui faceva parte Stefano Bontate, boss mafioso dell'epoca) dal sequestro dei beni (legge Rognoni-Latorre). Ciò ne fa un'avvocato di mafia?
ATTENZIONE: non sto dicendo che non lo sia, dico che non è da questo che si può capirlo.

Marco Travaglio in passato ci fece notare come Schifani, nel 1979 entrò in società (Sicula Brokers) con un tizio che sarebbe stato poi arrestato per mafia. Sarebbe stato arrestato diciannove anni dopo, però.
Con questo che voglio dire? Che 19 anni prima, quando era in affari con Schifani, non era ancora mafioso?
Che, se pure fosse stato mafioso, Schifani non poteva saperlo e quindi è sicuramente innocente?
NO. Quel che voglio dire è che NON POSSIAMO SAPERLO CON CERTEZZA.

DOPPIO EPIC FAIL, inoltre, per Gilioli, che cerca di fare paragoni con la civile America ("un politico americano si sarebbe dimesso, nella stessa situazione!", dimenticando però che lì i pm sono eletti dal popolo, come volevano Ciancimino e Cosa Nostra. Inoltre, per dimostrare che non si parla di aspetti penali, ma di questioni di etica/morale/opportunità/trasparenza, ecco che partorisce la frase del mese:

"Hai presente quando in America, tipo, chiedono a un candidato presidente se si è mai fatto un spinello, se la domenica va in chiesa, se mangia carne di cavallo?"

Ecco. Io eviterei di fare paragoni simili, rimpiangendo di non trovarmi in un paese dove non posso candidarmi se mi piace la carne di cavallo e se la domenica non vado a messa. E dove fumarsi una canna è più grave che apprezzare la pena di morte.

Questo è quanto, gente. Ritengo Schifani un disprezzabile, abietto individuo, indegno di ricoprire la seconda carica dello Stato. Ma non è con scoop simili che ce lo toglieremo dalle palle.

mercoledì 3 novembre 2010

Ramoscello di (nuovo) ulivo


Come sa chi mi legge da un po', mi sto un tantinello accanendo su Giuseppe "Pippo Ciwati" Civati.
Ciò detto, per quanto mi riguarda il caro Pippo spesso e volentieri se le cerca. E, visto il mio carattere sanguigno, le trova.
Pur tuttavia, mi ritengo una persona grossomodo obiettiva, per cui diamo a Civati quel che è di Civati.
Questo articolo lo condivido profondamente e lo ritengo molto intelligente.

"Se B dice una cosa, c’è sempre gente pronta con un cartello che si precipita in piazza, alla disperata ricerca di un fotografo che immortali l’indimenticabile replica. Ieri B ha detto: «meglio donnaioli che gay». E allora tutti a rispondere: «meglio gay che B». Ora, va bene tutto, ma vorrei che fosse chiaro che dire «meglio gay che B» è altrettanto stronzo (come lo sarebbero altre declinazioni, del tipo «meglio neri che B», «meglio ebrei che B», ecc.). Spero che Quelli Dei Cartelli se ne rendano conto. E che prima di cercare il flash e l’inquadratura migliore pensino a che cosa scrivere, sul loro inseparabile cartello."

La sgradevole sensazione che il messaggio che passi sia "PERSINO gli invertiti sono meglio di Berlusconi" non mi passa, in effetti.
Perciò, bravo Pippo e cammina dritto, sennò ti metto nel giornaletto.

martedì 2 novembre 2010

DECALOGO: di bungabunga, di Obami originali e di gemelli buoni



Quali nuove? Svariate, ma non particolarmente buone. E ve le racconto in dieci punti:



1)Silvio Berlusconi Il Presidente degli Italiani sostiene di aver risolto il problema di Terzigno, vi consiglia di non leggere più i giornali (perchè imbrogliano) e ci rilascia una perla: "Meglio amare le belle ragazze che essere gay".
E sì, condanniamo tutti questa frase. Ma se l'aveste sentita pronunciata da un'altra persona, magari amica, in un contesto più conviviale e goliardico, per una mezza frazione di secondo non vi sarebbe forse venuta voglia di annuire e sghignazzare divertiti? Se la risposta è "sì", non vergognatevi: siamo pur sempre cresciuti tutti nella società italiana, con un certo tipo di modelli socioculturali e con la spada di Damocle dei pretacci di secoli di influssi del Zaticano.
Del resto, si sa, Berlusconi è l'effetto dell'Italia attuale, non la causa. Non solo, almeno (certo, col suo esempio e le sue tv contribuisce, per carità, chi lo nega).
Un mio amico sostiene che questa carineria omofoba non sia un segnale della futura caduta del Silvio Svalvolato. Tutt'altro: è iniziata la campagna elettorale (e ogni paese ha la campagna elettorale che merita). Come dice sempre il mio amico, Berlusconi in realtà si diverte, e ci costringe a vedere il vero volto di questo paese.
Ah, finezza berlusconiana. Dice una frase simile proprio il giorno dell'anniversario della morte di Pasolini.

2)I Finiani, coerentemente con la loro incoerenza, assicurano che non faranno cadere il governo: si limitano a scrivere articoli pseudo-polemici ("Ruby fa forse parte del programma?" e cose così) sui loro giornali, lasciano libero Granata di minacciare appoggi esterni per poi farlo smentire da Bocchino...le solite cose, insomma. Yawn.

3)Bossi finge di essere scandalizzato dal gesto "inopportuno" di B. ("doveva chiamare me o Maroni, ci pensavamo noi"...ah beh, perchè così invece va bene, eh?), ma conferma il suo appoggio al governo.

4)Santoro vuole avere Ruby in studio ad Annozero. Sigh.

5)"So di parlare a titolo personale, ma dire che sono stufo non rende neppure l’idea. Non si può campare pensando sempre che gli altri sono peggio, che i giudici sono comunisti e che Fini è un traditore. Non si può passar la vita a difendere il privato di Berlusconi se poi Berlusconi non fa niente per difendere dal suo privato noi, cittadini o giornalisti che perdiamo intere stagioni a discutere delle sue mutande solo perché lui ha sottovalutato dei rischi o perché deve affermare qualche principio. Berlusconi sarà anche un genio, ma i suoi casini impediscono di dimostrarlo e fanno perdere un sacco di tempo al Paese: e parlo di casini autoprocurati, non di complotti dei poteri forti. Se di notte il Premier non telefona a Obama ma a Nicole Minetti, e se la liberazione di una cubista marocchina è divenuta la missione più rilevante della nostra politica estera, la colpa non è mia. Se il Lodo Alfano serve a guadagnare tempo e a non farlo perdere al Paese, e però per farlo ci vogliono tre anni, la colpa non è mia. Se dietro Berlusconi non c’è un partito ma c’è solo lui, oltre a una serie di soldatini imbarazzanti, la colpa forse è addirittura sua. Non ho capito se alle famiglie italiane arriverà davvero un opuscolo su quanto realizzato dal governo negli ultimi due anni, ma credo che i prossimi due anni alle famiglie italiane interessino addirittura di più. Ci facciano, anzi, ci faccia sapere."

Lo scrive Filippo Facci su Libero, mica un giornalista di Repubblica.
Ma tanto alle contraddizioni di Facci siamo abituati.

6)Su Ruby (ora maggiorenne, per la gioia dei giornalisti che posson togliere gli spixellamenti dalle foto) continuo a segnalare questo interessante post, e frego le parole (sì, nel senso che copincollo proprio, sperando che mi perdoni) del mio amico-di-forum FelipeCayetano per mettere i puntini sulle i:

"Filtriamo tutta la merda, presumibilmente frutto della mente di una poveraccia abituata a mille artifizi per sbarcare il lunario. Restano dati sconcertanti:

*una mignotta ha il numero del presidente del consiglio.

*una mignotta ha il potere di smuovere il presidente del consiglio ad intervenire in favore di una minorenne, adusa a piccoli reati.

*il presidente del consiglio esercita indebite pressioni nei confronti della polizia, mentendo in modo spudorato e maldestro. Quindi il premier compie un abuso di potere, ed è un bugiardo.

*la polizia si fa condizionare, contravvenendo all'ordine del magistrato (cui deve rispondere, mica al premier), mentendo allo stesso e fabbricando verbali e relazioni fasulle. inoltre, affida una minorenne evidentemente nei guai nonchè disturbata nelle mani di una sconosciuta, le cui uniche credenziali sono...boh. Quindi la polizia mente, produce falsi e viola una serie impressionante di norme.

*una tizia che ha come "curriculum" l'essere esperta in faccende orali pro premier (in quanto igienista orale, eh) e che al pari della Carfagna e di altre tizie consimili fa carriera col placet del premier puttaniere e bugiardo, riceve in consegna la minore e la lascia dopo 5 minuti nelle mani di una puttana.

Questi sono fatti. Innegabili. Al netto del gossip più becero che a me non interessa.
Fatti che dovrebbero far VERGOGNARE il premier, la polizia coinvolta, i sodali dei suddetti e chi li vota.
E che dovrebbero avere come conseguenza le DIMISSIONI di TUTTI i coinvolti."


Inutile dire che concordo.

7)Ho scoperto che il filmino con preti e nazisti che ho spizzato per qualche secondo ieri sera era il famigerato sceneggiato che fa da panegirico a Pio XII, che non è piaciuto granchè al rabbino di Roma (in pratica la fiction "riabilita" Pio XII e i suoi troppi silenzi su fascismo e nazismo, sostenendo che in realtà il papa abbia salvato molte famiglie di ebrei in segreto).

8)Morassut sostiene che dare la colpa a Veltroni della sconfitta del PD a Roma è "semplicistico e sbagliato, perchè nel 2008 il PD a Roma ha preso il 41%!" Ah beh, allora avvertite Alemanno: nel 2008 ha perso e non lo sa. Tsk.

Passiamo da Atene a Sparta, và, e andiamo al punto 9 del decalogo di oggi:



9)Mentre in Italia si cerca l'Obama bianco, l'Obama nero/americano/originale non se la passa mica bene. Anzi, probabilmente i Democratici perderanno le elezioni di mid-term.

Il Venerdì di Repubblica si chiede: "Com'è possibile che la nazione che nel 2008 fece accomodare alla Casa Bianca il figlio di uno studente immigrato [Obama], oggi è pronta a mandare al Congresso una signorina [Christine O’ Donnell dei Tea Party] che nega l’evoluzione della specie, giudica il sesso innaturale e confessa di aver praticato la stregoneria?”. Temo purtroppo che l'elezione di Obama non abbia coinciso con il risveglio della società americana e la definitiva trasformazione dell'America in una nazione moderna. Probabilmente si trattò di un misto di speranze, adorazione fideistica dell'Uomo Nuovo, sfiducia nell'amministrazione precedente causa crisi economica, e così via. Mai una volta che si riesca ad essere ottimisti, insomma.

10)




Questo è Massimo Sestili. Ma non sono io. Mi lusingherebbe molto, per carità, ma io non sono nato nel 1958, non vivo a Perugia, non scrivo interessanti saggi/libri/articoli sull'antisemitismo, su Sciascia, Sartre, L'Affaire Dreyfus di Zola, l'erotismo di Barthes, Gian Carlo Caselli e così via.
Casomai è il mio gemello buono (io sono chiaramente quello malvagio).
Ha pure un blog: massimosestili.blogspot.com
Ecco, non vorrei che qualche mio amico, cercando il mio blog su google, trovasse il suo e lo leggesse pensando sia il mio. No, perchè mi crederebbe più intelligente di quel che sono, e detesterei deluderlo.

lunedì 1 novembre 2010

Furio contro Pippo


Che succede? Succede che Furio Colombo (senatore PD, ex direttore de L'Unità, editorialista del Fatto Quotidiano ecc) scrive un interessante articolo sulle sue riserve verso Matteo Renzi e in generale verso il clima da "largo ai giovani/rottamiamoli tutti" delle sue proposte. Giustamente, come fa notare Furio, il problema non è tanto l'età, quanto i temi che si vogliono portare avanti, e a tal proposito si chiede quali siano le proposte concrete di questi Giovanilisti Rottamatori, la loro posizione su questione morale, Pomigliano, immigrazione. Insomma, a parte l'anagrafe, qual è la ciccia che sta dietro il rinnovamento (anzi, la "rivoluzione") civatirenziana? Quali sono le idee nuove? Poi vabbè, Colombo cita pure Stefano Rodotà, cosa che non può non mandarmi in sollucchero.
E ovviamente Pippo Civati rosica, tirando fuori il suo lato complottista e sospettando che dietro questo ci sia un'offensiva del Fatto Quotidiano nei confronti delle Cinque Giornate di Milano Tre Giornate di Firenze.
A parte che semmai il Fatto, vista la linea editoriale, dovrebbe ricoprirli di elogi (insomma, i Rottamatori si ripropongono pur sempre di annientare la perfida classe dirigente del perfido Bersani, segretario del perfido PD, dopotutto), se proprio vogliamo fare le dietrologie. "Il problema dell'anagrafe è Colombo a proporlo, non noi", dice Ciwati. Evidentemente mi sono sognato tutti gli articoli, le interviste e le dichiarazioni del Dinamico Duo Renzi/Civati.
Ah, Giuseppe Civati è del '75. Stavolta ci penso io a ricordarvelo, per togliergli parte del lavoro: immagino sia una faticaccia, menzionare la sua data di nascita in ogni occasione (anche nella recente Direzione Nazionale).
Continuo a sperare che gli autoconvocati di Firenze abbiano proposte concrete per la sinistra (e per l'Italia) e che parlino anche di contenuti, oltre a slogarsi le braccia a furia di darsi pacche sulle spalle da soli.

E su questa dolente nota, vi passo un articoletto sulla Polverini.
Oh, e anche un'analisi delle rivelazioni di Spatuzza: cosa ha detto, cosa è attendibile, cosa non lo è, cosa aspettarsi.
Take care.