sabato 30 ottobre 2010

L'unica vera notizia


Dato che ci siamo tutti un po' rotti le bòlas di questi squallidi scandaletti buoni per il salotto di Vespa, parliamo del VERO scandalo.

Ossia il fatto che il nostro attuale -provvisorio?- Presidente del Consiglio dei Ministri telefoni alla Questura per far rilasciare una tizia in stato di fermo (e -pare- accusata di furto), oltretutto mentendo (spacciandola per la nipote di un capo straniero -Mubarak?-).
Su QUESTO un governo ci può cadere.

Altro che questioni di moralità e Bunga Bunga.

giovedì 28 ottobre 2010

Più Bunga Bunga per tutti

Ecco, lo sapevo. Mi distraggo un secondo e già a metà mattinata mi trovo ubicumque sul web millemila battutine sul nuovo tormentone dell'estate dell'autunno, incomprensibili per chiunque avesse coltivato la pia illusione di staccare per un attimo dal mondo dell'informazione italiana.
Insomma, prepariamoci a sorbirci uno zibillione di articoli, commenti e quant'altro e così via sui nuovi presunti casini di Berlusconi con la minorenne marocchina.
Da stamane, tutti parlano del giuoco del "bunga bunga" praticato da Silvio e MM (Minorenne Marocchina).
A parte la ridicolaggine del termine (e certo, è marocchina e quindi ci fa bunga bunga. Se era francese avrebbe giocato al "magnati 'sta baguette mentre pisci champagne urlando 'sacre bleu'"), il termine è preso da una vecchia barzelletta del premier (presente nel primo articolo linkato).
Scopro con orrore che quella barzelletta è la stessa che mi raccontava tempo fa uno dei miei più cari amici.
Per cui, caro Giulietto, se tu e Berlusconi fate lo stesso tipo di battute, io mi farei qualche domanda.
E comunque nella versione di Giulietto i cannibali la chiamavano "bumba", non "bunga bunga", ecco.

mercoledì 27 ottobre 2010

Post Scriptum: true love rules



Capezzone, dopo l'aggressione, ha detto: "Spero che tutti riflettano. Bisogna rispettarsi di più e anche volersi bene".
Ma sì, come si fa a non amare una personcina simile? E l'amore trionfa nuovamente sull'invidia e sull'odio.
Che il lupo giaccia con l'agnello, che il coyote giaccia con lo struzzo (ok, è un cuculide, non uno struzzo) corridore, che il gatto giaccia col canarino maschio-ma-con-voce-e-ciglia-da-donna.

Nel frattempo, Bersani soddisfa coloro che volevano prese di posizione forti (me compreso):
Rai/ Bersani: Masi prenda atto che la sua esperienza è finita
Parlamento affronti riforma del servizio pubblico
Roma, 27 ott. (Apcom) - Il direttore generale della Rai prenda
atto che la sue esperienza è finita e il Parlamento affronti
subito la riforma del servizio pubblico. Lo dice il segretario
del Pd Pier Luigi Bersani. "Con la lettera di tre consiglieri
d`amministrazione della Rai al presidente della Vigilanza, Sergio
Zavoli, 'il caso Rai' - sostiene Bersani - è arrivato a un punto
di una gravità inaudita. Siamo davvero al capolinea. Per
ripartire è necessario che l`attuale direttore generale, Mauro
Masi, prenda atto che la sua esperienza è finita". E "il
Parlamento si faccia carico da subito di un provvedimento di
riforma della governance del servizio pubblico".
"Non è più il momento - mette in guardia il leader Democratico -
di temporeggiare. Qualsiasi ulteriore ritardo rischia di far
precipitare la Rai in una crisi irreversibile. Non vogliamo che
un bene collettivo come il servizio pubblico radiotelevisivo sia
lasciato andare fuori controllo. La vicenda della Rai è
l`ennesima dimostrazione - conclude Bersani - che questo governo
lascia marcire i problemi anziché affrontarli e risolverli".

Non si picchia uno con gli occhiali (+ Rottamation Day, minorenni, buttiglioni e altre notizie)

Ragazzi, mi trovo davvero in difficoltà. Poniamo il caso che io brami una sfolgorante carriera politica, per il mio futuro. Ecco, in quel caso dovrei davvero imparare l'arte della diplomazia.
Mi vedo già davanti allo specchio, mentre cerco di fare la faccia seria, scandendo con voce grave: "Condanniamo fermamente la vile aggressione a Daniele Capezzone, al quale va la nostra solidarietà, ma se senza se e senza ma.
Cazzopene Capezzone, pur essendo un viscido servo voltagabbana che passa con nonchalance dalla Rosa nel Pugno al PdL rappresentante dello schieramento a noi avverso, va rispettato. Rifiutiamo altresì la patente di "mandanti morali" che tutti voi sciacalli pezzi di m qualche sparuta voce nella maggioranza vorrebbe affibbiarci, perchè noi a sinistra porgiamo l'altra guancia, vi invitiamo alle feste, vi facciamo i salamelecchi, gli auguri di pronta guarigione, le condanne agli aggressori, le difese d'ufficio e ci facciamo pure insultare e accusare da voi, perchè sostanzialmente siamo dei fessi. Noi condanniamo ogni forma di violenza e comunque semmai è Capezzone il mandante morale del suo stesso pestaggio."
Seriamente, a chi sta simpatico Capezzone? Voglio dire, stava sulle scatole anche ai suoi ex colleghi Radicali, quanto può essere apprezzato dai colleghi pidiellini? Per quanto ne sappiamo è stato Bonaiuti, perchè gli stava sul cazzo per gelosia, toh.
Ora in compenso potranno parlare di network dell'odio, di mandanti morali, di abbassare i toni. E le agenzie stampa mi ammorberanno per tutto il giorno con falsi messaggi di solidarietà. Che poi Capezzone frignava già prima che gli dessero l'ennesima occasione per fare la vittima. Ah, e comunque non ha alcun occhio nero, me l'ha detto un giornalista testimone oculare.

-Berlusconi: "Con questi pm serve Lodo". Ma solo due giorni prima affermava di non aver mai chiesto il Lodo (che in realtà è una Legge e NON un Lodo, repetita iuvant). Sigh.

-Nuovo scandalo-minorenni per Berlusconi: stavolta si tratta di una marocchina dell'entourage di Lele Mora. La ragazza, si dice, "racconta fatti, incontri, contesto, particolari, fa i nomi di protagonisti e comprimari". Ad ogni modo, andiamoci cauti, sia perchè pare ci siano anche smagliature e vistose contraddizioni nel suo racconto, sia perchè la ragazzina ha offerto ai giornali questa storia dopo essere stata fermata perché priva del permesso di soggiorno.

-Feltri su Fini: "Non tutto può essere archiviato. Gli italiani hanno il diritto di sapere". Sono d'accordo. Parliamo di Antigua, di stallieri mafiosi in ville fregate a orfane mediante avvocato connivente, di corruzione di giudici, di società off-shore, di logge massoniche, di stragi di mafia e trattative tra mafia e Stato, di depistaggi sulle stragi neofasciste in nome della strategia della tensione, di democristiani mafiosi "a scadenza" (fino al 1980) prescritti-ma-spacciati-per-assolti, di fasciosbirri mandati a pestare uomini, donne, vecchie e bambini che dormivano in una scuola, per poi tentare pure di incriminarli con prove false.
No, davvero, parliamone.

-La W di Ciwati non sta per Walter, bensì per Web. Ve l'avevo già detto?
Ad ogni modo, Civati frigna e sbatte i piedini si lamenta perchè L'Unità, in un articolo sul futuro raduno a Firenze dei Rottamatori Democratici noto come "Prossima fermata: Italia" aveva titolato così: Pd, Renzi e Civati contro Bersani: «Ci boicotti». Questo perchè il 6 novembre, in contemporanea con l'iniziativa renzicivatiana, c'è anche l'assemblea dei circoli del Pd. Ma Ciwalter Civati, riferendosi al titolo dell'articolo dell'Unità, dice "non è vero, perché non lo pensiamo e non lo abbiamo mai detto".
Come fanno notare però anche i commentatori del suo blog, però, non l'avrà detto, ok, ma lo ha fatto capire.
L'ha fatto capire insistendo a piu' riprese su questa "coincidenza", facendo notare il triplicamento dei rimborsi per chi si recherà a Roma, facendo ironia sulla base che si riavvicina ai vertici "grazie a loro", rigirando i messaggini che gli vengono spediti dagli "eretici" (che annunciano con orgoglio di andare con lui a Firenze e non a Roma) e così via. De facto, STA accusando Bersani di "boicottarlo", solo che non lo vuole dire apertamente (vuole solo farlo notare con giri di parole, insinuazioni, provocazioni, blanda ironia e acido sarcasmo) e rosica se L'Unità dice a chiare lettere quel che lui pensa. Fa il manovriero? Il filisteo? L'ipocrita?
Chissà.
Di sicuro pochi credono al suo slogan ("si parlerà del paese, non del PD"). Di PD e di Bersani, temo, si parlerà eccome. Se si parlerà di Firenze, in futuro, se ne parlerà solo come ennesimo tassello della polemica tra partito e rottamatori, certo non per le grandi proposte che si presume vengano fatte. Il messaggio che passerà sarà quello, quasi sicuramente, e non sarà tutta colpa dei media se così sarà. Di sicuro, come notano anche nei commenti, scegliere di andare a Roma o a Firenze il 6 novembre sarà un atto politico, sia che si vada da una parte, sia che si vada dall'altra.
E chi dice che l'equazione "Firenze = Rottamare Bersani" sia errata, lo dica a Renzi, che continua a rilasciare dichiarazioni in tal senso. E i segretari di sezione coordinatori di circolo che annunciano pubblicamente e orgogliosamente la loro partecipazione al Rottamation Day...beh, forse farebbero meglio a consultarsi prima coi propri iscritti, e verificare se essi condividono o meno la sua scelta di partecipare a una giornata così significativa (non foss'altro che rappresenta una scelta di campo pesante). La sezione che il segretario-rottamatore rappresenta, la pensa come lui o no? E avoglia a parlare di "partecipazione a titolo personale", se poi nelle letterine pubbliche si dice pubblicamente "IO sono il segretario del circolo XXX e in quanto segretario del circolo XXX non vado a Roma all'assemblea dei circoli, bensì a Firenze". Non prendiamoci in giro. Quindi il segretario di circolo di turno valutasse se è o meno la persona più adatta a rappresentare le posizioni di quel dato circolo (se il suddetto circolo non la pensa come lui sulla linea della rottamazione).
Poi oh, facessero tutti un po' come cavolo gli pare, non siamo ai tempi di Stalin. Basta che lo facciano con senso di responsabilità e senza ipocrisie. Specie se non rappresentano solo se stessi e il loro pensiero, ma anche quello di un intero circolo.


-Vendola, parlando con i giornalisti, ammette la possibilità di un governo tecnico, con l'Udc dentro e persino i finiani, per riscrivere la legge elettorale. Vendola, eh, mica Bersani. Chiariamo una volta per tutte che la fantomatica alleanza con l'Uddiccì riguarderebbe solo la formazione di un eventuale (TEMPORANEO) governo tecnico. Non si parla di ammucchiate e carrozzoni che vanno al governo solo per durare due mesi o tutt'al più due anni (non funzionò con l'Udeur, figuriamoci con l'UDC che è il suo fratellone maggiore).
C'è chi dice "la legge elettorale si può cambiare anche in Parlamento, senza governi tecnici". No. Perchè probabilmente cadrebbe il governo su di essa, ergo si andrebbe a elezioni anticipate con l'attuale Porcellum. O si farebbe comunque un governo tecnico. Che - notizia flash- non sarebbe un governo tecnico.
Come dice anche Napolitano, non esistono "governi tecnici". Perchè? Perchè ogni governo deve avere la fiducia delle Camere (elette dal popolo e senza obbligo di mandato personale). Checchè ne dica Berlusconi, non sarebbe un colpo di stato perchè, prima di sciogliere le Camere, il Presidente della Repubblica ha il dovere di verificare se è possibile formare un altro governo che abbia la fiducia delle Camere.
Quindi il governo "tecnico" non è tale, perchè dovrebbe avere comunque la fiducia delle Camere. E se la ha, siamo nel pieno rispetto della Costituzione. Una bugia ripetuta non fa una verità.

-Buttiglione, presidente dell'UDC, su Vendola: "Non credo sara’ l’Obama italiano, anche perchè in politica non devi fare discorsi religiosi nè scaldare il cuore della gente, devi risolvere i problemi."
Ok, ci può anche stare, ma quale sarebbe la tua ricetta pragmatica da contrapporre al parolaio Nichi? Oh, già, carinerie come "l'omosessualità è oggettivamente sbagliata". Se i tuoi "fatti concreti" sono questi, beh, epic fail.

martedì 26 ottobre 2010

Il Grande Rottamatore



Caro Renzi, non costringermi a farti le pulci.
Non ho nulla di personale contro uno che a 19 anni partecipava a La Ruota della Fortuna di Mike Bongiorno, che si fa da solo un'autointervista stile "Le Iene" dove fa le faccine e si gratta i maroni.
Sì, ok, hai l'aria da bamba iper-cattolicone ex-democristiano, ma alla fine hai vinto Firenze con le tue forze e contro le previsioni di molti nel partito. Ergo, sei in gamba e sai quel che fai.

Ma se il nuovo che avanza, il Volto Giovane che dovrà rottamare tutti, è la stessa persona che votò contro la cittadinanza onoraria a Peppino Englaro dichiarandola “scelta che divide” e che si è rifiutato di mandare il Gonfalone del Comune di Firenze alla manifestazione anti-omofobia (nonostante l'ok del Consiglio Comunale), allora stiamo freschi.

Quindi, caro Renzi, eccoti una, due, tre sculacciate.
E te le sta dando il Fatto, eh, lo stesso giornale che in teoria appoggia i Rottamatori come te.
Un consiglio: non gabbare chi è più furbo di te e non spacciarti per quel che non sei, specie se lo fai davanti a un gruppo di giornalisti che son pronti a sventolarti vita, morte e miracoli sotto il naso per farti notare le tue contraddizioni, le tue falsità e le tue ipocrisie.

E ora, torniamo a pensare al vero nemico, ossia Berlusconi. Ok?

PS: è morto il Polpo Paul. I poveri Scalfari e Telese hanno un Papa Straniero in meno da sponsorizzare.

Guai in paradiso (e altra roba)


Ops.
Ora anche Flores D'Arcais e il popolo di Micromega entrano in conflitto con Grillo.
Preparo i pop corn.

-Nel frattempo, Sonia Alfano confonde il giudizio su una serie televisiva ("'Il Capo dei capi' è bello") con un elogio di Totò Riina.
Suppongo di non poter manifestare apprezzamento verso Il Padrino di Coppola per non essere accusato di inneggiare a Cosa Nostra, dunque. Poi si lamenta se le danno della fanatica esaltata.

-Passiamo ad altro, và. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di Cota, bloccando il riconteggio dei voti del Piemonte. Queste toghe rosse sono così "antropologicamente diverse dal resto della razza umana" che premiano anche i loro nemici politici.
Non ci sono più le magistrature politicizzate golpiste di una volta.

-Intanto, Fini prende tempo, tra contraddizioni e marce indietro sulla legge-che-tutti-chiamano-impropriamente-Lodo (prima lo vota, poi tuona contro la retroattività, poi auspica che non sia reiterabile, e così via). Rimarrà nella storia la frase del "lo voteremo, ma SENZA ENFASI".
Senza enfasi, lo mando a cagare.

-Fortissima (e irrituale) presa di posizione di Napo-Orso-Capo sul Lodo-che-in-realtà-è-una-legge.
Soprattutto perchè fatta preventivamente, a dibattito in corso. Stavolta il PrezRep ha il mio plauso.

-Aggiungo che, come mi han fatto notare da più parti, i tecnici berluscones sono degli incapaci incompetenti: da più di 10 anni, pur avendo OGNI VOLTA una maggioranza schiacciante, non riescono a scrivere un testo di legge (o Lodo che sia) in accordo con la Costituzione. Poi si lamentano.

-Vendola batte Gesù e Maometto alle primarie, viene eletto imperatore di S&L con suffragio universale (e suicidio rituale degli avversari al congresso che -ops!- non ci sono) e annuncia: "ci siamo stancati di perdere bene, adesso vogliamo vincere". Meglio tardi che mai. Approvo e apprezzo l'autocritica. No, scherzi a parte, il suo discorso mi è piaciuto assai. Assai assai assai. Anche se continua a parlare come il mio vecchio catechista fuso con un insegnante di poesie. E se sento ancora una volta la parola "plebeismo" (anzi, "plebeifmo") impazzisco.

-I presidi non possono criticare la Riforma Gelmini. Per legge. Più o meno.

-Marchionne e la Fiat vogliono fare a meno dell'Italia. Ok, restituissero tutti gli aiuti economici che lo Stato ha dato loro. E togliessero la "i" e la "t" dalla sigla. Diventerebbe "Fa". Suona peggio, ne convengo.

-Marco Travaglio ha uno dei suoi soliti attacchi di "antipiddite", che lo costringono a dire (oh cielo!) menzogne. Vedi la frasetta pubblicata sul Fatto (“I presunti oppositori del pd, che menano scandalo perché non osano dire chiaro e forte che la legge è uguale per tutti…”), prontamente smentita plurimamente da blogger che, fortunatamente, dicono le cose come stanno.

-Francesco Piccolo parla con lingua sciolta, spiegando perchè il PD è, piaccia o non piaccia, l'unico partito di opposizione che può vincere. Un sopracitato blogger aggiunge una postilla sulla maledetta necessità di semplificazioni del popolo italiano.

-Vi ricordate le intercettazioni di Fassino e Consorte pubblicate malgrado fossero coperte da segreto istruttorio? Qualcuno sta pagando, adesso. Paolo Berlusconi in testa.

-Alcuni leghisti hanno aperto un gruppo su Facebook dove elogiano il ministro dell'interno per tutti gli arresti di mafiosi negli ultimi 3 anni. Il gruppo si chiama "Se Saviano è un eroe, Maroni cos'è?". E non sto scherzando.

-Per fortuna che c'è Francesco Costa, che fa il punto sulla recente ridicola e pretestuosa polemica di Di Pietro contro Bersani. Altre info qui. Ne ha anche per De Magistris, eh (e continua qui e qui).
Placo la sete di sangue dei travaglindipietringrillini dando loro in pasto 50 minuti di Travaglio. Tiè.

-Napolitano in Cina ha auspicato il rafforzamento dei diritti umani. Poi è stato torturato e giustiziato.

-Vi ricordate la cronaca di Ballarò? Vi ricordate la tipa che annuiva severa dietro Bondi ogni volta che diceva qualcosa? E' la sua attuale squinzia fidanzata. Questo spiega tutto.

-Frase del giorno:
"Il premier Berlusconi, rilanciando sulla Commissione d'inchiesta sulla magistratura ricorda nitidamente Johnny Stecchino quando indicava nel traffico il piu' grande problema di Palermo". (Fabio Granata, FLI)

-Vi copio le notizie dell'ANSA, per scoattarmela:
FIAT: BERSANI, STO CON LAVORATORI PER DIRITTI
(ANSA) - ROMA, 25 OTT - "Con chi vuole che stia? con chi rischia di perdere il posto di lavoro, perche' ci sono in gioco dei diritti". Cosi' il segretario del partito Democratico Pier Luigi Bersani, risponde ad una domanda nel corso della trasmissione 'Effetto domino': "con chi sta, con la Fiat o i lavoratori?".
Il riferimento, nello specifico, era al caso di Pino Capozzi, l'operaio reintegrato oggi nella fabbrica di Milanofiori. Il leader del Pd dice che "sabotare e' inaccettabile", ma non e' un sabotaggio il fatto che Capozzi abbia fatto circolare in azienda la lettera di un operaia polacca che criticava la Fiat.
Piu' in generale, Bersani definisce "ingenerosa" l'impostazione di alcuni giudizi espressi ieri da Marchionne e ci tiene a sottolineare che "la competitivita' delle aziende va cercata non abbandonando gli standard salariali e dei diritti, ma migliorando l'organizzazione del lavoro" e tarandola su standard europei. Bersani ha criticato certe "generalizzazioni": "Non si puo' descrivere gli operai italiani come quelli che vanno a guardare la partita durante l'orario di lavoro.

martedì 19 ottobre 2010

Cronache da Ballarò


-Crozza caro, l'invitato non è Bersani, è Di Pietro: è su di lui che dovresti fare le battutine, oggi. Ce la puoi fare, lo so.

-Bondi: "Di Pietro è l'esempio perfetto per dimostrare la necessità della riforma della giustizia". Bondi invece è l'esempio perfetto per dimostrare la non-necessità del Ministero della Cultura.

-Bondi: "Di Pietro, la storia non sarà clemente con lei". Con lui sì, invece.

-Quest'uomo mi arrapa fisicamente.

-Sì, Sallusti, SIETE una manica di farabutti. Mica è colpa mia. Non faccio il moralista: io mi scaccolo e mi faccio le pippe pensando a cose per niente eccitanti, eh.

-Di Pietro arriccia il naso, quando si arrabbia. Scambio di carinerie tra lui e Sallusti per presunte fughe di notizie dalle procure-con-le-porte-girevoli. Varie ret-con [1] sallustiane sulla caduta del governo Berlusconi I e Prodi II. Non mi hai convinto, ritenta.

-Di Pietro torna grande inquisitore, ai tempi in cui il pm interrogava i sospetti. "CONFESSA!" :D

-Pubblicità di "Vieni via con me" della premiata coppia Fazio/Saviano, prevista per lunedì prossimo. Buone notizie che mi sono perso o semplice ottimismo?

-Voglio anche io intestare società ai cani, come dice Rodotà.

-Sono convinto che nel famigerato villino berlusconiano nel profondo dei Caraibi, ad Antigua, ci abiti il pirata zombie LeChuck. Altro che cognato scemo sosia di Micheal Jackson (dopo l'incidente).

-No, amore: almeno nel servizio sul ddl Gelmini di Ballarò non ci stiamo.

-Bondi: "Io e la Gelmini non abbiamo chiesto più soldi, non è che abbiamo detto *date più soldi alla scuola*". Eh. Ce ne siamo accorti.

-Vorrei sentire e capire cosa dice il capellone con gli occhiali, ma i suoi capelli tinti di biondo fintissimo mi distraggono.

-Pubblicità. Gordon Gekko è tornato. E anche Wall Street.

-Io abolirei i sondaggi e gli exit poll, perchè portano sfiga e mettono ansia. Alè.

[1] sì, è un termine tecnico molto nerd. Sta per "Retro-Continuity", si usa principalmente nei fumetti. Può avere due significati: nel primo è in soldoni una riscrittura della storia (esempio: Tony Stark ha fatto la guerra di Corea - NO, Tony Stark non ha mai fatto la guerra di Corea, casomai quella in Iraq), di quelle che aumentano la salivazione di Pansa e Dell'Utri. Nel secondo è un'aggiunta postuma e quasi apocrifa, un "forse non sapete che", un "in quella scena lì, mentre Ridge e Brooke pomiciavano, in realtà c'era Sheila nascosta nel camino che li spiava", un "Ciao, amore, ti ricordi quando mi hai chiamato e con aria distratta ti ho detto che ero in sezione? In realtà stavo sniffando coca dalle tette di una prostituta morta!", un "ma lo sapete che Matt Murdock da giovane s'è messo con Elektra e s'è fatto addestrare da un ninja cieco?". Se non avete capito bene, chiedete pure.

lunedì 18 ottobre 2010

Serpenti, fruste, grandi massi rotondi, nazisti, cappelli, giacche di pelle e professori che si chiamano come cani

Stasera, su Rai 2, c'è Indiana Jones e il Teschio di Cristallo. Quello dove il nuovo nemico è l'esercito sovietico e dove il dottor Jones è il padre del ragazzino di Transformers The Movie.
"Ah, Indiana Jones 4!", direte voi.
"No", dico io. Perchè il mio Indiana Jones 4 è un altro:


Indiana Jones and the Fate of Atlantis. Gran bel gioco, gran bei ricordi. Klaus Kerner, Hans Ubermann, Nur-Ab-Sal, Sophia Hapgood...
Altro che il ragazzino dei Transformer.
Il vantaggio di nascere a metà degli anni '80 è che hai potuto godere del meglio che potessero offrire TRE generazioni. Tre, mica una. E sì, lo so che ora come ora ci sono poche cose belle quanto un tizio pelato che con una perfetta grafica 3d stacca occhi a ciclopi e strappa capocce agli dèi a mani nude. E posso anche essere d'accordo.
Ma lasciatemi il mio orgoglioso rimpianto di questi vecchi giochi punta-e-clicca dove devi prendere oggetti, usarli, aprire, chiudere, spingere, tirare, dare, guardare, andare verso, parlare con.
Davano grandi soddisfazioni, fidatevi. E la cosa più bella è che oggi, con un buon emulatore e un buon sito da cui scaricarli (con gli anni i diritti sono scaduti, dovrebbe essere legale), potete giocarci anche oggi, senza alcun problema.
Mi sa che ci rifaccio un giro. Dopotutto, come dice Henry "Indiana" Jones Jr, il problema non sono gli anni. Sono i chilometri.

venerdì 15 ottobre 2010

Interludio

La tradizione vuole che ogni volta che mi ammalo e accendo la tv, mi becco l'A-Team.

Stavolta la tradizione non ha voluto. Spero almeno di trovare La Signora in Giallo.

lunedì 11 ottobre 2010

Lezioni di benaltrismo


Ad Alessandro Gilioli non va proprio giù che il PD Romano manifesti contro il pedaggio sul GRA.
Già, che brutto parlare di temi concreti che interessino i cittadini, sono d'accordo!

Nobody fucks with the Cricket


Ti chiami Claudio Fava.
Sei uno scrittore e un giornalista fatto e finito, noto per le numerose inchieste sulla mafia [1] e attuale europarlamentare di Sinistra & Libertà. E scrivi su un blog del Fatto Quotidiano.
Nei commenti ai tuoi post sei sempre osannato e ricoperto di elogi, specie se i suddetti post consistono nello sparare sull’odiato PD -cosa che ti rende ammirevole di default per (gl)i (e)lettori, almeno sul Fatto, a giudicare dai vari blog presenti-.
Un giorno, però, decidi di avanzare una timidissima critica verso Beppe Grillo e il suo Movimento 5 Stelle.


Quasi milleseicento commenti.
Il 99% dei commentatori, gli stessi che prima ti ricoprivano di lodi sperticate, ora ti si avventano contro con una violenza inaudita.
In soldoni, ti danno del venduto, del politicastro dell’apparato (La Casta! La Casta!) che viene pagato coi soldi dei contribuenti.
Ma non solo: oltre a dare del servo a un uomo che ha lottato per gran parte della sua vita adulta contro la mafia, osano anche dire che sfrutti il nome di tuo padre (Giuseppe Fava, ucciso dalla mafia), mangiandoci su.
Ecco cosa succede quando pesti i piedi a Beppe Grillo, ciccio. Se giochi al gioco di Grillo, devi accettare le sue regole. I non ortodossi non sono ammessi.

Ed è solo l’inizio. Si parla tanto delle divisioni del PD, ma se Atene piange, Sparta non ride.

QUI c’è la mini-rivolta contro Giulia Innocenzi.
Figlia di un albergatore umbro, studentessa alla Luiss, ex giovane di Alleanza Nazionale, ex Radicale [2], candidata da Pannella alle primarie dei Giovani Democratici (la giovanile del PD) [3]. Dopo la sconfitta e un provino al Grande Fratello 9 [4], è diventata la nuova pupilla di Santoro ad Annozero, e cura anch’essa un blogghino sul sito del Fatto Quotidiano. Anche lì, numerosi articoli al vetriolo contro il partito dalle cui primarie giovanili fu trombata.
Finchè non si scopre che fa parte anche lei del PD. Ergo, è una Nemica.

E non finisce qui. C’eravamo tanto amati…Grillo e Vendola passano dalla luna di miele alla luna di fiele:

Grillo, Gennaio 2010:
“Ho parlato al telefono con Nicki Vendola. Mi ha dato la sua parola che l’acquedotto pugliese, il più grande d’Europa, sarà pubblico nella proprietà e nella gestione (quindi dei cittadini) se lui verrà eletto presidente di Regione. E che, con una sua Giunta, per costruire centrali nucleari in Puglia sarà necessario l’uso dei carri armati da parte del Governo. Vendola ha rilasciato un’intervista per il blog. Il MoVimento a 5 Stelle non si presenta alle elezioni pugliesi e, quindi, mi sento di sostenere Vendola contro il Pdl di Berlusconi e l’alleanza del Pdmenoelle di D’Alema con Casini-Caltagirone che candida Boccia. Vendola sa che in Rete non si può mentire e che le sue parole dovranno trasformarsi in fatti. Domenica 24 gennaio si terranno le Primarie tra Vendola e Boccia, l’”Uomo per me di D’Alema”. Con Vendola i pugliesi hanno una possibilità, con Boccia la certezza della distruzione del territorio e dell’esproprio dell’acqua pubblica. D’Alema si è presentato in Puglia per esercitare la sua nefasta influenza come “fratello maggiore”, lui è come Caino, fratello maggiore di Abele, che ha schierato il Pdmenoelle contro Vendola. Il giudizio negativo di D’Alema per Vendola è il miglior riconoscimento possibile. Una medaglia da appuntare al petto. La battaglia dell’acqua è solo al suo inizio. La vinceranno i cittadini con l’elmetto. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure”.

Vendola, Settembre 2010:
«La risposta di Grillo mi sembra molto semplificata, perché fa politica ma non distingue dentro la politica; e poi la politica fatta con il tono di Savonarola, con l’indice puntato, non dà possibilità al dialogo, è un monologo che a volte è virulento, che coglie dappertutto elementi di complotto e di congiura.
Viviamo in un mondo assediato dai fondamentalismi, che sono l’idea che ci possa essere una risposta ipersemplificata, al limite della superstizione, con il rifiuto del terreno dell’alleanza, della mediazione, della parola compromesso, non di quelli illeciti ma di punti di equilibrio necessari.
Per guardare anche agli elementi di crisi e alle prospettive di futuro, non bastano contumelie o semplificazioni urlate, ci vuole una complessa cultura del cambiamento. La destra ha vinto anche perché ha stimolato una sorta di plebeismo culturale, noi per poter costruire l’alternativa abbiamo bisogno di ingentilire il linguaggi ma anche di irrobustire il pensiero».

Subito dopo inizia l'offensiva del Fatto con l'articolone anti-vendola (inciucista! papista! berluschino! inquinatore!).
Tra l’altro in quell’articolo citano l’affaire Vendola-Don Verzè (fatevi un favore e leggetevelo, è molto interessante e mette le cose sotto una nuova luce...anche se Vendola continua a piacermi, badabèn!), fino ad allora ignorato dal Fatto Quotidiano…almeno finchè Vendola non ha osato dire qualcosa che a Grillo non piaceva (su eolico e termovalorizzatori, ad esempio). Ed ecco che magicamente se ne ricordano.

E per non farla troppo lunga evito di citarvi nel particolare i vari De Magistris contro Di Pietro, Di Pietro contro Barbato, IdV contro SEL, Grillini Non Ortodossi contro Sonia Alfano, le quattro (4!!!) correnti del Popolo Viola in lotta fra loro e in rotta con il “popolo” di Micromega (con Flores D’Arcais che accusa i Viola di esser preda di un “settarismo autoreferenziale”), e così via.

Cosa abbiamo imparato oggi, miei piccoli Puffi?

Che il Grande Movimento Anti-PD Italiano, quello che dovrebbe presentare la candidatura "di rottura" che faccia le scarpe a Bersani che annienti l'"apparato dirigenziale fallimentare del PD"  si presenta ultra-diviso. I Papi Stranieri (Di Pietro, De Magistris, Grillo, Vendola) sono in lotta fra loro e si faranno mancare i rispettivi voti. L’essere “antipiddini” non è, chiaramente, un collante sufficiente a tenere tutti uniti.

Oh, poi se mi convincono di avere più chance di vincere di Bersani, ben venga, eh! Anche perché per Vendola provo molta simpatia e stima, malgrado le mie (saltuarie e schizofreniche) perplessità.

Note:
[1] Ve vojo riccontà ‘n fatto: chi scrive ha presenziato alla presentazione di un libro di Claudio Fava (che stimo e apprezzo) sulla mafia. C’era anche Marco Travaglio, di cui finalmente posso rivelarvi il segreto che tutti volevano svelare: si fuma le Camel Light da 20, quelle blu.
Giunta l’ora delle domande dal pubblico, un par de rigazzetti s’è arzato e s’è messo a fare una filippica a Travaglio per le sue parole su Israele, Sionismo e Palestina. Li guardai: finalmente avevo visto dal vivo i Barnardiani. I seguaci zombie di Paolo Barnard ritengono che quest’ultimo sia l’unica vera voce dell’informazione “scomoda”, e che quelli come Travaglio e financo Milena Gabanelli di Report siano in realtà “al soldo dei potenti” fingendo di essere indipendenti. Questi poteri forti sarebbero, secondo i complottisti più esagitati, il Nuovo Ordine Mondiale (una cabala criminale che mira al controllo del pianeta, i cui membri, stringi stringi, sono “gli ebbbrei” e “le bbbanche”). Ma del Signoraggio e dei pazzi esaltati che ne parlano ci scriverò un post sopra, in futuro. Vi basti sapere che purtroppo il grillismo genera anche mostri simili (che gli si ritorcono contro, incontrollabili), e non voglio fare il banale citando la massima del “più puro che ti epura”, quindi diciamo che ci sono guerre fra poveri, nicchie all’interno della nicchia che rivendicano con orgoglio: “sono PIU’ SCOMODO di te, il mio impegno è PIU’ GROSSO del tuo”. Cooomunque, ho origliato la conversazione dei due ragazzi barnardiansignoraggisti, finito l’incontro. In pratica si lamentavano del fatto che si erano dovuti sorbire un’ora o due di discorsi sulla mafia, quando loro erano lì esclusivamente per berciare contro Travaglio sulle sue idee sulla Palestina.
Eh già. Che noia la mafia. E’ inutile parlare di mafia, già già, specie quando ci sono altri problemi.
QUESTI sono i Barnardiani.
Che poi, alla fin fine, quel che Travaglio pensa di politica estera sono pure affari suoi, dato che esulano dall’argomento dell’incontro: se ne discuta quando è il caso, no? Io difendo il diritto di Travaglio di sparare cazzate e bestialità: quando lo fa, lo critico. Se ne può lamentare solo qualcuno che lo ritenga un guru infallibile che debba sempre pensarla al 100% come lui. Ma io non darei del guru a nessuno, ergo…

[2] Ok, “ex” un par di palle: mi risulta abbia ancora la doppia tessera, dei Radicali e del PD. Magari sbaglio.

[3] Con tanto di video propagandistico, courtesy of Claudio Lazzaro, l’autore di Nazirock

[4] Pare fosse una provocazione. Non che sia riuscita granchè. Un’altra versione sostiene che quel provino fosse valido anche per Che tempo fa e Mattino 5.

domenica 3 ottobre 2010

Vediamo un po'

Ciao, ciao, ciao.
Sto parlando da solo e sarò il mio unico lettore.
Però vabbè, vediamo che ne verrà fuori.